LoveAct – Il nostro approccio alla sessualità

Mag 17, 2024 | News

La sessualità, per le partnership di LoveAct, ha una definizione ampia; infatti, la consideriamo un concetto complesso e mutevole, non riducibile al solo sesso e, inoltre, non solo alle relazioni cisgender ed eterosessuali; è l’interazione di diverse dimensioni, ovvero la dimensione cognitiva, emotiva, fisica, sociale e spirituale.

Riconoscendo questa complessità, facciamo riferimento alla definizione di educazione su questi temi data dall’UNESCO nella sua “Guida tecnica internazionale sull’educazione alla sessualità” del 2018, che parla di Educazione Sessuale Comprensiva e la definisce come:

“un processo di insegnamento e apprendimento basato sul curriculum sugli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a dotare i bambini e i giovani di conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori che li mettano in grado di: realizzare la propria salute, il proprio benessere e la propria dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzano il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la tutela dei propri diritti per tutta la vita”.

Qual è la storia della CSE?

1990 – La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza prevede misure per proteggere i bambini da ogni tipo di abuso, comprese misure educative per evitare gli abusi sessuali (articolo 19).

1994 – L’educazione sessuale ha iniziato a essere affrontata durante la Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, che è stata un’iniziativa all’avanguardia per la promozione dell’uguaglianza di genere, dell’equità e dell’empowerment delle donne e per affrontare l’importanza di salvaguardare i diritti e la salute sessuale e riproduttiva per tutti. Tuttavia, a questo punto era ancora necessario sviluppare una definizione adeguata di CSE.

1999 – una vera e propria pietra miliare nel processo di definizione del concetto di CSE e della sua importanza è stata l’adozione della Dichiarazione sui diritti sessuali (approvata nel 1999 e rivista nel 2014). Il 10° articolo di questa Dichiarazione stabilisce “Il diritto all’educazione e il diritto a un’educazione sessuale completa”, “L’educazione sessuale completa deve essere adeguata all’età, scientificamente accurata, culturalmente competente e fondata sui diritti umani, l’uguaglianza di genere e su un approccio positivo alla sessualità e al piacere”.

2001 – La Strategia regionale europea sulla salute sessuale e riproduttiva indica come priorità l’inclusione di programmi di educazione alla sessualità nei programmi scolastici. 

2010 – L’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica gli Standard per l’educazione alla sessualità in Europa.

2015 – Le Nazioni Unite inseriscono tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile: 

SDG3: Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età;

SDG4: Garantire a tutti un’istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità;

SDG5: Raggiungere la parità di genere attraverso l’emancipazione delle donne e delle ragazze.

2017 – Si tiene a Oslo, in Norvegia, una riunione tecnica di alto livello sul tema “Far progredire l’educazione sessuale completa per realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

2018 – L’UNESCO pubblica la Guida tecnica internazionale sull’educazione alla sessualità per guidare le autorità educative, sanitarie e di altro tipo nello sviluppo di programmi di CSE con i giovani dentro e fuori la scuola. Quest’ultima fornisce definizioni, concetti di base e obiettivi di apprendimento suddivisi per fasce d’età.

Alcune curiosità sulla CSE:

Curiosità 1: “La CSE elimina le false credenze sulla sessualità grazie a informazioni aggiornate e basate sull’evidenza”.

È un dato di fatto che ogni società, cultura e generazione ha i suoi miti e le sue false credenze sulla sessualità, quindi il ruolo della CSE è quello di fornire a bambini, adolescenti e giovani le conoscenze, le competenze e gli strumenti per essere in grado di distinguere i miti dai fatti, di mettere in discussione tali miti e di apprezzare l’importanza di conoscere informazioni affidabili. 

Curiosità 2: “La CSE promuove il pensiero critico e i processi decisionali autonomi”.

La CSE tiene conto del fatto che le persone disposte a informarsi sulla sessualità provengono da contesti socioeconomici diversi e differiscono per età, sesso, orientamento sessuale, identità di genere, valori della famiglia e della comunità, religione e altre caratteristiche. Per questo motivo, la CSE incoraggia una riflessione critica sui valori personali e comunitari esistenti e sulla percezione di famiglia, comunità e coetanei in materia di sessualità e relazioni, cercando di aiutare le persone a prendere decisioni autonome.

Curiosità 3: “La CSE promuove l’autonomia corporea e il consenso basato sul proprio desiderio”.

La CSE si ispira ai trattati internazionali che sanciscono il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, che comprende il diritto di prendere decisioni e scelte libere e responsabili, prive di violenza, coercizione e discriminazione, su questioni riguardanti il proprio corpo e la propria salute sessuale e riproduttiva. La sessualità ha un legame profondo con il potere e la possibilità di controllare il proprio corpo è una forma estrema di mostrare questo potere. La CSE è uno strumento utile a comprendere il rapporto tra sessualità, genere e potere, le sue dimensioni politiche e sociali e ad offrire le risorse per superarlo.   

Curiosità 4: “La CSE celebra la diversità in tutte le sue forme”.

In primo luogo, la CSE adatta i propri contenuti in base all’età e alle esigenze di ogni persona o gruppo, adottando la diversità come base e assicurandosi che tutti si sentano realmente inclusi. In secondo luogo, la CSE contribuisce a rendere visibili molte realtà tradizionalmente o storicamente discriminate, oppresse, violate o rese invisibili. Infine, essa promuove non solo la tolleranza e il rispetto, ma anche l’inclusione di ogni tipo di diversità.

Curiosità 5: “La CSE promuove la conoscenza di sé e la fiducia in se stessi”.

La CSE mira ad apportare cambiamenti e trasformazioni positive e favorisce l’empowerment degli individui e delle comunità al fine di raggiungere una maggiore conoscenza di se stessi, di apprezzarsi e valorizzarsi. Questo è possibile solo utilizzando dati e informazioni affidabili e aggiornati, affrontando apertamente argomenti considerati “tabù”, accogliendo la diversità, seguendo valori che includono tutti, sostenendo il pensiero critico e promuovendo i diritti umani e sessuali.

Curiosità 6: “La CSE favorisce lo sviluppo di competenze comunicative, emotive e relazionali”.

Materie come la matematica, le lingue o le scienze devono essere insegnate a scuola, e questo va benissimo! Purtroppo, però, nella maggior parte delle scuole non c’è posto per una materia che ci insegni a gestire ed esprimere le nostre emozioni, a creare legami e relazioni più positive e a comunicare in modo assertivo. Per questo motivo e tenendo conto di una definizione ampia e completa di sessualità, la CSE si preoccupa di includere questi importanti argomenti nei programmi scolastici. 

Curiosità 7: “La CSE dovrebbe essere promossa da professionisti della materia”.

È vero! I sessuologi e gli educatori sessuali, così come gli insegnanti ben formati e supportati, sono i professionisti ufficialmente autorizzati a promuovere la CSE e a insegnare programmi CSE nelle scuole e in altri centri educativi. In alcuni paesi, la sessuologia può essere studiata all’interno di un corso di laurea dedicato, in altri paesi, invece, è possibile iscriversi a corsi di laurea alternativi (ovvero Psicologia, Educazione, Medicina, Infermieristica, Lavoro Sociale, ecc.) e completare la propria formazione con un master in sessuologia. In ogni caso, gli educatori di CSE hanno il miglior background accademico e professionale necessario per fornire la migliore formazione possibile. Allo stesso tempo, ci sono anche molte attività che lɜ insegnantɜ/educatorɜ possono mettere in atto per rompere il ghiaccio e mantenere un’attenzione adeguata su questi temi.

Curiosità 8: “La CSE mette il piacere al centro, come fonte di salute e benessere”.

Storicamente e tradizionalmente, l’educazione sessuale si è concentrata sui rischi di rimanere incinta o di contrarre una MST (ovviamente, da una prospettiva cisgender/eterosessuale e penetrativa che rende invisibile qualsiasi altra realtà). Tuttavia, la CSE cerca di evitarlo e promuove piuttosto una visione dell’educazione sessuale e della salute sessuale che si basa su un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali. Sottolinea inoltre la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza. La CSE cerca di promuovere una riflessione su come le norme e gli stereotipi di genere abbiano influenzato le aspettative e le esperienze delle persone, limitando il piacere sessuale. Questo approccio ribadisce, inoltre, che i giovani che vivono con disabilità mentali, fisiche o emotive sono tutti esseri sessuali e hanno lo stesso diritto di godere della propria sessualità entro i più alti standard di salute raggiungibili, avendo, inter alia, esperienze sessuali piacevoli e sicure.