
In questo primo modulo, inizieremo la nostra esplorazione della sessualità navigando nel mare delle relazioni, con le loro dinamiche, i loro confini e le loro sfide. Qui ci si concentra sull’importanza di promuovere legami positivi, basati sull’uguaglianza e sulla comprensione reciproca. Ci concentreremo anche sulle molte forme diverse che le relazioni possono assumere, sulle incertezze che si incontrano durante le prime esperienze intime e sulla diversità della famiglia.
Buon viaggio!
Voices - Module 1
Introduzione
Una relazione è un legame o una connessione tra due o più persone. È parte integrante della vita umana e riguarda il modo in cui si interagisce, si comunica e si condividono esperienze con lɜ altrɜ. Le relazioni possono essere costruite su vari fattori, come interessi, emozioni e valori condivisi. Si presentano in forme diverse e ogni tipo di relazione comporta una serie di dinamiche proprie.
Come giovani, vi trovate in una fase cruciale della vostra vita per quanto riguarda le relazioni: potreste sperimentare cambiamenti significativi nelle vostre emozioni, pensieri e nuove interazioni sociali; state formando legami che possono avere un impatto duraturo, possono essere interconnessi tra loro e possono definire la vostra identità. In effetti, è soprattutto durante l’adolescenza che si impara a creare relazioni sicure e sane con genitori, amicɜ, assistenti, insegnanti, partner romanticɜ e/o sessuali: a volte può essere un processo molto rapido, altre volte può essere impegnativo.
Pertanto, che si tratti di un’amicizia, di un coinvolgimento sentimentale o anche di legami familiari, capire cosa sono e come funzionano le relazioni è essenziale per la crescita personale e il benessere generale. È come imparare un’abilità di vita: vi aiuta a navigare nei cambiamenti dell’adolescenza con chiarezza e fiducia, dotandovi di strumenti per comunicare efficacemente, stabilire confini, gestire i conflitti e favorire legami sani che hanno un impatto positivo sulla vostra vita personale, accademica e sociale.
In particolare, attraverso questo modulo sottolineeremo l’idea che la capacità di costruire relazioni sane e sicure è il risultato di un’educazione alla sessualità completa e coerente, con un valore aggiunto: ecco perché insisteremo su concetti come confini, uguaglianza e comunicazione.
Vocabolario e definizioni chiave

Relazioni
Una relazione è un legame dinamico e sfaccettato che esiste tra due o più individui. Le relazioni possono essere tra amicɜ, colleghɜ, genitori o assistenti, partner intimɜ o altrɜ. Possono spaziare da conoscenze occasionali a legami emotivi profondi e hanno un impatto significativo sui nostri pensieri, sentimenti, azioni, atteggiamenti e comportamenti, oltre che su altre relazioni.

Relazione romantica
Una relazione che coinvolge un amore profondo e appassionato, che può includere sentimenti iniziali di nervosismo ed eccitazione e che può svilupparsi in un impegno a lungo termine. Può coesistere con una relazione sessuale e spesso comporta un livello di intimità che non è presente in altri tipi di relazioni.

Relazione sessuale
Una relazione che comporta attività sessuale e/o intimità.

Intimità
L’intimità è il sentimento di vicinanza e connessione che una persona sviluppa con le persone speciali della sua vita. Ogni relazione può comportare diversi tipi di intimità. L’intimità può essere fisica, intellettuale, emotiva o persino spirituale. È un sentimento che molte persone sviluppano con le persone più care. Alcunɜ espertɜ ritengono che, per il successo delle relazioni sentimentali, sia necessario nutrire tutti i tipi di intimità.

Relazioni sane
In generale, le relazioni sane sono quelle in cui ognunǝ può sentirsi al sicuro, esprimere rispetto per sé stessǝ e per lɜ altrɜ, mantenere i confini, comprendere i bisogni propri e quelli dellɜ altrɜ. Ciò deriva dalla fiducia reciproca, dalla parità, dall’onestà, da una buona comunicazione, dalla comprensione e dalla calma durante le discussioni e dal consenso. Per saperne di più, guardate il nostro video su questo argomento.

Relazioni malsane
Ci riferiamo a tipi di relazioni malsane che presentano malessere e disfunzioni che possono anche non essere consapevolmente riconosciute dalle persone coinvolte. Possono includere uno squilibrio di potere (per esempio, non c’è consenso, fiducia reciproca, compromesso o onestà). Una o entrambe le persone coinvolte nella relazione possono avere difficoltà a comunicare e a controllare i propri sentimenti. Questo potrebbe anche includere esiti negativi come l’aggressività passiva, la manipolazione, il gaslighting, il victim blaming, ecc. per controllare l’altra persona e usare il proprio potere su di essa. Alcune relazioni malsane possono degenerare in relazioni fisicamente, emotivamente, psicologicamente o sessualmente violente. Approfondiamo i dettagli nel nostro video complementare su questo argomento.

Famiglia
Tradizionalmente, questo termine si riferisce a un gruppo di genitori e figlɜ, o a persone che condividono un’unità abitativa e sono in relazione tra loro. In una visione più ampia, può riferirsi a una varietà di combinazioni e a una moltitudine di situazioni. La famiglia può comprendere più generazioni, come nonnɜ e nipoti (famiglia allargata). Le famiglie possono essere tradizionali (nucleari) e non tradizionali, come la famiglia queer (o scelta), così definita per la sua non conformità e non normatività. Guardate l’infografica per saperne di più.

Amore
Un sentimento intenso di profondo affetto. Si pensa comunemente che l’amore si sviluppi di solito tra partner romantici, ma in realtà l’amore cresce in tutti i tipi di relazioni, siano esse platoniche, queerplatoniche, non romantiche o di altro tipo.

Conflitto
Disaccordo o discussione. Sebbene i conflitti possano essere sgradevoli e dolorosi, sono una parte inevitabile di qualsiasi relazione, per cui è importante imparare a gestirli con calma ed efficacia, utilizzando tecniche come l’ascolto attivo e l’empatia, in modo da risolverli nel modo più indolore possibile.

Violenza
La violenza è un’azione che danneggia o controlla fisicamente, emotivamente, psicologicamente o economicamente un’altra persona. Può andare dalle microaggressioni alla discriminazione e allo stigma. Esempi di violenza possono essere le percosse, l’abuso verbale, la manipolazione emotiva o il controllo finanziario.
Per saperne di più sulla violenza, consultate il modulo 3 di questa guida.

Confini
Una linea invisibile che definisce quali atteggiamenti e comportamenti sono accettabili per un individuo. I confini possono essere fisici (ad esempio, “non toccarmi”) o emotivi (ad esempio, “non mentirmi”). I confini personali sono semplicemente le linee che tracciamo per noi stessɜ in termini di livello di comfort con lɜ altrɜ. Per una relazione sana, è importante che tutte le persone coinvolte siano in grado di tracciare i propri confini, di comunicarli e di comprendere e rispettare quelli dellɜ altrɜ.

Amicizia
L’amicizia è un rapporto di affetto e fiducia reciproca tra persone. Può essere di breve durata o di lunga durata; può essere costituita da pochɜ amicɜ intimɜ, o da un gruppo di conoscenti più ristretto, e da molte altre configurazioni.

Monogamia
Avere relazioni sessuali e/o sentimentali con unǝ solo partner alla volta. Si dice anche essere esclusivɜ.

Poliamore
Forma di relazione non monogama in cui più di due partner stabiliscono un legame che può essere sessuale e/o romantico e/o platonico. Spesso usato come termine ombrello (cioè “relazioni poli”) per tutti i tipi di relazioni non monogame.

Non monogamia
Avere relazioni sessuali e/o sentimentali con più persone contemporaneamente, quando tutte le persone coinvolte sono consapevoli e d’accordo. Conosciuta anche come non-monogamia consensuale o etica per differenziarla dal tradimento, che non prevede un accordo. Di solito viene usato come termine ombrello per descrivere tipi di relazioni non monogame, tra cui il poliamore (relazioni consensuali multiple), le relazioni aperte (partner romanticɜ o sessuali non esclusivɜ) o gli incontri occasionali con più persone diverse, e così via. Guardate l’infografica nel modulo 2 per saperne di più.

Relazione aperta
Una relazione che coinvolge tipicamente due persone che possono avere rapporti sessuali con altre persone.

Anarchia delle relazioni
La convinzione che le relazioni non debbano avere definizioni, aspettative o regole standard.

Queerplatonico
Le relazioni queerplatoniche vanno oltre l’amicizia, con un impegno o un’intimità maggiori, ma non comportano un’intimità romantica o sessuale. Le persone di qualsiasi genere o identità sessuale possono essere coinvolte in relazioni queerplatoniche, che non sono limitate alle persone dello spettro aromantico o asessuale.

Normatività sociale
Fenomeno in cui le soggettività, le azioni, i ruoli e le espressioni sono considerati la norma, il default e il lecito. L’allo-normatività, la cis-normatività, l’eteronormatività, la mono-normatività, il patriarcato e la supremazia bianca ne sono alcuni esempi.

Assertività
L’atto di essere consapevoli dei propri desideri, delle proprie volontà, dei propri diritti, e di difenderli apertamente e onestamente attraverso una comunicazione chiara e positiva (attraverso il comportamento, l’atteggiamento, la parola o la scrittura). È la strategia opposta a un approccio passivo o aggressivo: mentre le persone passive hanno confini più deboli, facilmente scavalcabili da altrɜ che possono approfittarne, le persone aggressive agiscono con scarso rispetto dei confini altrui, spesso ferendoli nel tentativo di influenzarne i comportamenti.

Lussuria
Forte desiderio fisico sessuale. Si basa principalmente sul desiderio sessuale e spesso può essere intenso e di breve durata.

Cotta (crush)
Infatuazione, attrazione emotiva e romantica verso qualcunǝ.

Emozione
Una reazione mentale cosciente (come la rabbia o la paura) sperimentata soggettivamente come un forte sentimento solitamente diretto verso un oggetto specifico e tipicamente accompagnato da cambiamenti fisiologici e comportamentali nel corpo.
Che cos’è una relazione? Esplorare l’amicizia, i legami familiari e il romanticismo
Una relazione è un legame dinamico e sfaccettato che esiste tra due o più individui. Le relazioni possono essere tra amicɜ, colleghɜ, genitori o assistenti, partner intimɜ o altrɜ. Possono spaziare da conoscenze occasionali a legami emotivi profondi e hanno un impatto significativo sui nostri pensieri, sentimenti, azioni, atteggiamenti e comportamenti, oltre che su altre relazioni. Ognunǝ di noi stabilisce relazioni in modi diversi e unici. Dal legame che abbiamo con lɜ nostrɜ amicɜ più carɜ, ai legami affidabili che condividiamo con i nostri familiari, fino all’amore sincero per i nostri animali domestici non umani, la promozione di legami forti e diversi è uno degli aspetti più importanti della vita di una persona.
“Sono stato educato all’amore romantico e questo ha condizionato la maggior parte delle mie relazioni. Sia con le persone da cui sono stato attratto che con quelle con cui ho mantenuto un qualche tipo di rapporto, sono stato guidato da una relazione idealizzata e non dal piacere quotidiano”.
Alcune delle relazioni più importanti che creiamo sono:
Le relazioni tra pari/di amicizia sono relazioni di affetto reciproco e di fiducia tra persone. Alcune amicizie possono essere piuttosto brevi, mentre altre possono durare molto a lungo. È molto difficile definire l’amicizia, perché ci sono molte differenze e, man mano che cambiamo come persone, anche le nostre amicizie possono evolvere. Per alcunɜ può significare passare dall’avere un*amicǝ del cuore molto strettǝ a un gruppo di conoscenti più sciolto, o a molte altre configurazioni. Ma in generale, avere amicizie solide può avere un grande impatto sul nostro benessere.
Le relazioni familiari sono rapporti che si stabiliscono tra i membri della famiglia. Le famiglie sono costituite da un gruppo domestico – o da un certo numero di gruppi domestici – di persone, tipicamente affiliate per nascita o matrimonio, ma non solo. Nella vita moderna esistono molte forme familiari diverse, al di là delle tradizionali forme di famiglia nucleare o allargata.
Le relazioni romantiche e sessuali sono relazioni tra due o più persone che sono attratte fisicamente e/o romanticamente l’unǝ dall’altrǝ. Spesso comprende sentimenti iniziali di nervosismo ed eccitazione e può evolvere in un impegno a lungo termine. Le relazioni romantiche possono coesistere con le relazioni sessuali e possono comportare un livello di intimità che non è presente in altri tipi di relazioni. In alcuni casi, tuttavia, le relazioni romantiche non comportano un’intimità sessuale, ad esempio nel caso di partner asessuali (vedi Modulo 2 – Genere).
Sebbene la nostra società tenda a normalizzare e convalidare le relazioni romantiche e sessuali come relazioni tra due persone, in realtà queste possono assumere molte forme diverse e coinvolgere più di due persone. Le relazioni che si discostano dal concetto tradizionale di “solo due persone” sono chiamate non monogame consensuali. Vediamo alcuni tipi di non-monogamie consensuali (talvolta chiamate etiche):
- Relazione aperta: relazione che coinvolge tipicamente due persone che possono avere rapporti sessuali con altre persone.
- Relazione poliamorosa: relazione che coinvolge una o più persone che condividono l’intimità romantica o sessuale. Le persone di qualsiasi genere o identità sessuale possono avere una relazione poliamorosa. Le relazioni poliamorose possono essere esclusive o meno e possono costruire diverse gerarchie. Per esempio: nel poliamore gerarchico ci sono partner primarɜ che condividono un impegno emotivo prioritario e partner secondarɜ; nelle Closed-V relationships (relazioni a V chiusa) c’è una persona che è coinvolta con altre due persone, che non sono coinvolte l’una con l’altra. Nelle coppie/quadri tutte le persone sono coinvolte l’unǝ con l’altrǝ. “Polycule” è un termine ombrello che descrive una rete di persone che sono coinvolte l’unǝ con l’altrǝ (ogni persona almeno con un’altra persona) e che possono avere strutture e confini propri.
- Anarchia relazionale: la convinzione che le relazioni non debbano avere definizioni, aspettative o regole standard.
Le relazioni queerplatoniche sono anche un altro tipo di legame che va oltre l’amicizia, con un impegno o un’intimità maggiore, ma che non comporta un’intimità romantica o sessuale. Le persone di qualsiasi genere o identità sessuale possono essere coinvolte in relazioni queerplatoniche, che non si limitano alle persone dello spettro aromantico o asessuale (vedi Modulo 2 – Genere).
Esiste un’enorme quantità di miti e concetti che centrano forzatamente le relazioni romantiche come quelle a cui aspirare e le uniche considerate valide. Ma questa non è l’unica possibilità. Verifichiamo e smontiamo insieme alcuni di questi miti:
- Idealizzazione della monogamia: I miti romantici spesso enfatizzano le relazioni monogame come l’unica forma valida e soddisfacente. Tuttavia, esistono diverse strutture relazionali che possono fornire legami profondi e soddisfazione (lo approfondiremo tra poco).
- Unica fonte di felicità: Il mito implica che le relazioni sentimentali siano la fonte primaria di felicità. In realtà, gli individui trovano la loro realizzazione attraverso vari legami, tra cui le amicizie, i legami familiari e le conquiste personali.
- Completamento della vita: L’idea che unǝ partner romanticǝ completi la vita di un individuo trascura l’importanza dell’auto-realizzazione, della crescita personale e dell’indipendenza.
- Esclusività dell’intimità: Le relazioni romantiche sono spesso rappresentate come la fonte esclusiva di intimità emotiva. I legami significativi possono essere creati in varie relazioni, non solo in quelle romantiche.
- Focus eteronormativo: I miti incentrati sul romanticismo spesso rafforzano l’eteronormatività, trascurando le relazioni LGBTQIA+ e le espressioni non binarie dell’amore e del legame (vedi modulo 2).
- Dipendenza dallǝ partner: Affidarsi esclusivamente a unǝ partner romantico per ottenere sostegno emotivo e convalida può essere malsano. Costruire una rete di sostegno con amicɜ e familiari contribuisce a rendere l’individuo più equilibrato e resistente.
- L’amore come obiettivo finale: I miti romantico-centrici spesso inquadrano la ricerca di unǝ partner come obiettivo finale della vita. Obiettivi come la crescita personale, il successo nella carriera e il coinvolgimento nella comunità sono fonti di appagamento altrettanto valide.
- Presunzione di permanenza: Questi miti possono far pensare che le relazioni sentimentali debbano essere permanenti per essere significative. Tuttavia, le relazioni si evolvono e il significato dei legami può durare, anche se la loro forma cambia nel tempo.
- Carenza di comunicazione: Il termine suggerisce che lɜ partner romanticɜ dovrebbero capirsi completamente in modo intuitivo. In realtà, una capacità di comunicazione efficace è essenziale in tutte le relazioni.
- Convalida sociale: Questo può contribuire alla pressione sociale di avere una relazione sentimentale per essere vistɜ come vincenti o completɜ. Il valore individuale non è determinato solo dallo status di relazione.
Siamo cresciutɜ con narrazioni come “amore a prima vista”, l’idea che l’attrazione romantica istantanea sia un indicatore affidabile della compatibilità a lungo termine, o quella dell‘”anima gemella”, la convinzione che esista una sola corrispondenza perfetta per ogni persona, o ancora: la “gelosia come prova d’amore”, che potrebbe rivelarsi una delle radici della violenza di genere (vedi modulo 3).
E, ad eccezione dell’ultimo esempio, va benissimo se scegliete e desiderate di costruire le vostre relazioni in queste prospettive. Ciò che è importante tenere a mente è che le relazioni sentimentali sono solo una delle possibilità di avere rapporti profondi e connessi tra persone con cui ci si sente al sicuro e in cui si sta bene.
Qualunque sia il tipo di relazione che si instaura, la comunicazione e il rispetto reciproco sono fondamentali! Vediamo come sono le relazioni sane.
Costruire relazioni sicure e sane
Ognuno di noi merita di stabilire relazioni sicure, sane e rispettose.
Prima di approfondire cosa intendiamo, è importante ricordare che le relazioni esistono su uno spettro: non tutte le relazioni sono uguali e non esistono confini chiari e rigidi. Ma ci sono alcuni comportamenti fondamentali su cui si basano tutte le relazioni sane.
“Quando avevo 13 anni, mio padre mi ha spiegato l’importanza di rispettare i “no” delle ragazze con cui uscivo, di chiedere sempre prima cosa volevo provare, di non dare nulla per scontato, di essere molto cauto e premuroso”.
Le relazioni sane si basano su alcuni elementi chiave: comunicazione sana, confini sani, rispetto reciproco e sostegno reciproco. È importante ricordare che una relazione sana è determinata dai comportamenti e dalle azioni, non solo da ciò che le persone nella relazione ritengono importante.
Ecco alcune caratteristiche delle relazioni sane:
Fiducia
Fiducia significa avere la certezza che l’altra persona prenderà decisioni che non vi danneggeranno e che prenderà in considerazione i vostri sentimenti. La fiducia non è facile per molte persone, a seconda delle esperienze che hanno avuto in passato. Anche la gelosia può essere una parte naturale di una relazione ed è importante riconoscerla e comunicarla, senza agire in modo possessivo e irrispettoso. Fiducia significa anche essere a proprio agio nel passare del tempo separatɜ e permettere all’altrǝ di dedicarsi a sé stessǝ e ad altre relazioni.
Onestà
Significa sentire di poter dire la verità e parlare apertamente dei propri sentimenti. Ma significa anche poter ammettere quando si sbaglia e assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Uguaglianza
Uguaglianza significa garantire che tutti i membri della relazione abbiano lo stesso potere, ad esempio nel processo decisionale. Spesso nelle relazioni gli squilibri di potere possono essere esacerbati dalle differenze di genere, dal background sociale ed economico, dal background culturale e altro ancora. In altri moduli di questa guida esploreremo quali forme possono assumere le disuguaglianze. Per ora è importante capire che ogni persona in una relazione ha la responsabilità di livellare le disuguaglianze chiedendosi se ogni membro della relazione può prendere decisioni riguardo a essa e se vengono considerati i sentimenti di tuttɜ.
Rispetto
Rispetto significa ascoltare i bisogni, i desideri, le paure dellǝ partner, senza fare ipotesi basate sulle nostre opinioni. Significa usare parole gentili e rispettare i limiti. Avere dei confini sani è incredibilmente importante in qualsiasi relazione, perché definiscono ciò con cui ciascunǝ si sente a proprio agio. I confini ci proteggono sia da micro violazioni della fiducia, come le domande intrusive, sia da violazioni più macroscopiche. Per esempio, in alcuni casi per confini si intende il rispetto delle esigenze di privacy e spazio personale dell’altrǝ, mentre in altri casi si intende il rispetto del diritto di una persona a non condividere informazioni personali. Rispettare la privacy delle persone è molto importante! I limiti esatti dipendono sempre da ogni persona, ma implicano sempre un ascolto attivo e la ricerca di accordi sulle zone di comfort.
Consenso
Per consenso si intende che c’è l’autorizzazione a porre in essere un determinato comportamento. Dobbiamo sempre essere sicurɜ di avere il consenso dellǝ nostrǝ partner o amicǝ per porre in essere una certa azione: toccarlǝ, condividere informazioni su di lǝi o prendere decisioni che lǝ riguardano. Il modo migliore per farlo è chiedere apertamente! Qualsiasi azione compiuta senza il consenso dell’altra persona diventa una violenza nei suoi confronti. Anche se i compromessi fanno parte di una relazione, non bisogna compromettere i propri valori o i propri confini personali. Vi troverete in situazioni in cui voi e lǝ vostrǝ partner volete cose diverse. In queste situazioni è importante fare solo quello che volete. Per saperne di più sul consenso, consultate il Modulo 3 – Violenza di genere.
Buona comunicazione
Comunicare i nostri sentimenti può essere difficile, soprattutto quando sono negativi o spiacevoli. Ma è l’unico modo per permettere allɜ nostrɜ partner o amicɜ di essere pienamente consapevoli di ciò che sta accadendo e di agire di conseguenza. La comunicazione va in entrambe le direzioni. Ciò significa che è importante fare domande su come si sente l’altra persona, su cosa vuole, anche se si è preoccupati per la sua risposta. Allo stesso tempo, l’empatia, l’ascolto attivo e l’accettazione sono molto importanti. L’empatia arricchisce i nostri legami consentendoci di comprendere e condividere i sentimenti di un’altra persona, mentre l’ascolto attivo, che significa essere veramente attentɜ durante la comunicazione, può rafforzare ulteriormente il legame. Solo allora, quando conosciamo le ragioni per cui le persone si comportano in un certo modo e riconosciamo i sentimenti che potrebbero essere alla base di queste azioni, possiamo iniziare ad accettarle.
Analizzeremo in modo approfondito le caratteristiche delle relazioni malsane e abusive nel Modulo 3 sulla violenza di genere.
Suggerimenti per affrontare le relazioni sessuali e sentimentali: prime volte, comunicazione e rotture
Le relazioni sessuali e romantiche possono assumere diverse forme, dalla lussuria (attrazione fisica), alla cotta (infatuazione), all’amore (un legame emotivo più profondo). A volte i confini tra questi tipi di relazione sono labili e, ancora una volta, ogni relazione è diversa. Che siano più occasionali o più impegnate, esclusive o meno, in questa sezione ci concentreremo su alcuni consigli generali e concreti per affrontare qualsiasi tipo di relazione sessuale o romantica, dall’inizio alla fine.
Iniziare una relazione e affrontare le prime volte
Come nascono le relazioni? Non esiste una regola standard e tutte le relazioni sono diverse. Per molte persone iniziare una nuova relazione è difficile e spaventoso. Di solito le persone trovano qualcunǝ con cui condividono gli stessi interessi: può succedere a scuola, attraverso lo sport, il lavoro, unǝ amicǝ o online (per maggiori informazioni su come navigare in sicurezza negli incontri online, consultate il Modulo 3). Poi solitamente ci si dimostra l’un l’altrǝ questo interesse reciproco, dicendolo apertamente o mostrandolo attraverso segni non verbali. Il modo in cui una relazione inizia e si sviluppa è diverso per tuttɜ. In ogni caso:
- dovreste chiedervi perché volete stare con quella persona e quali aspettative avete da quella relazione: stabile o più occasionale, esclusiva o meno.
- non dovete sentirvi sotto pressione. Anche se provate molte emozioni, dovreste sentire di poter essere voi stessɜ con quella persona.
- dovreste essere d’accordo nel dedicare tempo anche ad altre persone e a parti della vostra vita in modo equilibrato
Una cosa con cui moltɜ giovani si scontrano nelle nuove relazioni sono le cosiddette “prime volte”. Quando parliamo di prime volte ci riferiamo di solito ai primi incontri fisici, intimi o sessuali, come il primo bacio o la prima esperienza sessuale; spesso sono accompagnati da nervosismo e preoccupazione, misti a eccitazione e curiosità.
“A 13 anni ho dato il mio primo bacio e non mi sentivo a mio agio perché c’era molta pressione e avevo paura di rifiutare”.
“Il mio primo incontro sessuale è il mio ricordo peggiore, nessunǝ mi ha insegnato a capire se era il momento o l’età giusta, il posto giusto… tanto meno nessunǝ mi ha insegnato ad essere coraggiosa e a dire di no. Non mi hanno insegnato a dire di no. Fino a poco tempo fa cercavo di evitare l’argomento, perché non volevo nemmeno pensarci, oggi mi sento più a mio agio a parlarne e capisco che era sbagliato. Ho ritrovato il coraggio che avevo perso dopo quella relazione e soprattutto ho trovato il coraggio di parlarne”.
“Ho avuto la mia prima relazione sessuale a 18 anni, senza alcuna informazione in merito ed è stato molto frustrante. La sessualità era un argomento tabù a casa mia, a scuola e nel mio ambiente in generale. Quando ero giovane, la sessualità era incentrata sul desiderio dell’altrǝ e non ho mai pensato di chiedere qualcosa per il mio desiderio o la mia soddisfazione”.

Consigli su come affrontare le prime volte
Come dimostrano queste citazioni, alcune prime volte non sono esperienze piacevoli. È normale vivere le prime volte con paura e domande del tipo “Sono davvero prontǝ?”, ma per scoprirlo è possibile porsi alcune domande:
- Vi fidate dell’altra persona? -> La risposta dovrebbe essere SÌ.
- Vi sentite rispettatɜ dall’altra persona? -> La risposta dovrebbe essere SÌ.
- Conoscete abbastanza le misure di protezione e prevenzione? -> La risposta dovrebbe essere SÌ.
- Conoscete i vostri limiti? Vi sentite prontɜ a esprimere ciò che vi fa sentire a vostro agio o a disagio? -> La risposta dovrebbe essere SÌ.
- Vi sentite sotto pressione da parte dell’altra persona? -> La risposta dovrebbe essere NO.
- Avete fretta perché altrɜ amicɜ l’hanno fatto e/o di conseguenza volete farlo anche voi? -> La risposta dovrebbe essere NO.
- Avete paura che l’altra persona vi lasci se non lo fate? -> La risposta dovrebbe essere NO.
Se avete dubbi su alcune di queste domande o su altre questioni, provate a parlarne con persone di cui vi fidate: amicɜ, adultɜ o professionistɜ. Si può anche provare a esplorare il proprio corpo e il proprio piacere sessuale attraverso la masturbazione prima di intraprendere una relazione sessuale con un’altra persona. Infine, ricordate che le persone hanno pulsioni diverse verso il sesso in momenti diversi della loro vita, alcune persone sono asessuali o aromantiche e possono non desiderare affatto il sesso o le relazioni (per ulteriori informazioni, vedere il Modulo 2); questo può anche cambiare nel corso della vita di una persona. Quindi non c’è una corsa verso qualcosa e l’unica persona che può dirvi quando siete prontɜ siete voi!
Rimanere nella relazione: navigare nelle emozioni
Quando si ha una relazione si possono provare molte emozioni positive e negative. Questo è normale e non possiamo scegliere come sentirci, ma possiamo scegliere come agire e comportarci.
Da bambinɜ, durante la nostra socializzazione, impariamo come ci è permesso o meno esprimere le nostre emozioni. “I ragazzi non piangono”, “Le brave ragazze non urlano”, solo per citare alcuni stereotipi. Impariamo a organizzare e disciplinare le nostre emozioni fin da piccolɜ, anche senza sapere che lo facciamo. Ma questo significa anche che semplicemente dimentichiamo di esprimere alcuni sentimenti; non abbiamo più modi adeguati a esprimere certe emozioni e sentimenti. A causa dell’ambiente in cui viviamo, possiamo pensare: non è corretto, non è educato, è irritante, è scandaloso o è piuttosto pericoloso. Ma abbiamo dei sentimenti e possiamo esercitarci a imparare nuovi o vecchi modi per esprimerli in modo sicuro ed efficace. Questo può portarci più vicino a noi stessɜ e a relazioni sane, evitando inutili frustrazioni e odio verso noi stessɜ.
Ci sono alcune emozioni che sono particolarmente comuni nelle relazioni sessuali e romantiche e che possono creare confusione. Queste sono:
Gelosia
è un sentimento che nasce quando qualcunǝ percepisce una terza persona come una minaccia per la relazione. Questa percezione può essere reale o meno. Spesso viene rappresentata come un segno di interesse verso la relazione e l’altra persona, ma la gelosia può anche portare a comportamenti malsani e abusivi.
Frustrazione
è un sentimento che si manifesta quando siamo turbatɜ da qualcosa nella relazione o infastiditɜ per non essere riuscitɜ a raggiungere qualcosa che volevamo.
Stress
è un sentimento che si manifesta quando siamo preoccupatɜ, tesɜ o sotto pressione per questioni che possono avere origine sia all’interno che all’esterno della relazione.
L’incapacità di gestire queste emozioni può portare a comportamenti malsani o addirittura abusivi. Ognunǝ di noi è responsabile del proprio comportamento nei confronti dellɜ altrɜ e della gestione delle proprie emozioni in modo sano.

Consigli su come gestire le emozioni
Ecco alcuni consigli da seguire per gestire le emozioni in una relazione:
- Ascoltate i vostri sentimenti e accoglieteli osservando i segni e i sintomi: non c’è bisogno di negarli o sopprimerli se ci sono.
- Mettetevi dalla parte dellǝ vostrǝ partner: potrebbe essere difficile, ma vi aiuterà a rimanere empaticɜ e ad accettare i sentimenti che potrebbero emergere.
- Non procrastinate: prendetevi il tempo necessario, ma non trattenete i vostri sentimenti per troppo tempo. Affrontare un problema alla volta può evitare di accumulare frustrazione.
- Comunicate! Passate al paragrafo successivo per i consigli su come comunicare.
Se volete approfondire il tema delle emozioni e di come gestirle, vi consigliamo di dare un’occhiata al WorkBook “Nessuno è te!“.
Rimanere in coppia: consigli per la comunicazione
Lo abbiamo già detto più volte: la chiave di ogni relazione sana è la comunicazione! Ci sono alcune conversazioni che sono importanti in tutte le relazioni sessuali e sentimentali. Esprimere le proprie esigenze e i propri limiti è fondamentale in tutte le relazioni, indipendentemente dal grado di impegno. Vale per le relazioni occasionali, per le relazioni aperte, per le relazioni poligame, per le relazioni a lungo termine, per le relazioni a distanza e così via.
Come si può vedere da questo grafico, gli elementi più importanti della comunicazione sono:

ASCOLTO ATTIVO
Prestare attenzione all’altra persona, al contenuto e al modo in cui viene detto. Interpretazione: come “traduciamo” e interpretiamo ciò che la persona dice.
Ricordare ciò che abbiamo sentito: prendiamo in considerazione ciò che la persona ha detto e lo applichiamo in una e lo applichiamo in una situazione successiva.

PARAFRAMMATICA
Ripetere brevemente il contenuto o il nucleo di ciò che l’interlocutore sta dicendo; in questo modo si riducono i malintesi, i fraintendimenti e le supposizioni; esempi:
“Quindi, se ho capito bene…”. “Vuoi dire che…” “Fammi controllare…”.

DOMANDE
Le domande sono strumenti potenti che ci permettono di vedere la situazione in modo più chiaro, scoprire cosa pensa e sente l’altra persona e rendere la comunicazione più facile per noi stessi. Quando non sapete cosa fare, fate una domanda.
In questo modo si rafforzano i legami e la conoscenza reciproca, mostrando anche un interesse genuino per l’altra persona e il suo punto di vista.
Le domande di approfondimento si usano di solito all’inizio della conversazione:
“Cosa mi dici di…?” Dimmi di più su…”
Domande per una migliore comprensione durante la conversazione, per verificare:
“Che senso ha per te…”.
“Che cosa significa per te… il comportamento nei confronti di…”.
Domande con cui incoraggiare l’azione e il comportamento:
“Cosa pensi di poter fare…”. “Come pensi che possa aiutarti?”.
Kadushin, 1990
Fonte: Libro di lavoro per i giovani Let’s Talk (2023)
Per quanto riguarda le domande, come mostra l’infografica, ce ne sono alcune importanti da porsi in una relazione:
- I vostri limiti e le vostre aspettative:
- Quali sono le vostre aspettative?
- Cosa vi fa sentire a vostro agio e al sicuro?
- Volete fare sesso o no? Se sì, cosa vi piace e cosa non vi piace del sesso?
- Volete avere una relazione esclusiva o no? Se no, quali sono per voi i limiti e gli accordi di una relazione non esclusiva?
- Il vostro comportamento/salute sessuale:
- Avete fatto di recente il test per le IST?
- Avete avuto rapporti sessuali non protetti da allora?
- Che tipo di misure di prevenzione e protezione utilizzate?
- I vostri sentimenti e le vostre preoccupazioni:
- Siete arrabbiatɜ per qualcosa? Riguarda la relazione?
- Vi sentite preoccupatɜ per la relazione e avete bisogno che l’altra persona chiarisca o spieghi qualcosa?
Un altro elemento chiave della comunicazione e delle “buone relazioni” è l’assertività, ovvero l’atto di essere consapevoli dei propri desideri, necessità, diritti e di farli valere apertamente e onestamente attraverso una comunicazione chiara e positiva (attraverso il comportamento, l’atteggiamento, la parola o la scrittura). Essere assertivɜ significa avvicinarsi allɜ altrɜ e impegnarsi con loro senza paura, e anche influenzare lɜ altrɜ ad agire nello stesso modo, rispettando le altre persone. È la strategia opposta all’approccio passivo o aggressivo: mentre le persone passive hanno confini più deboli, facilmente oltrepassabili da altrɜ che possono trarne vantaggio, le persone aggressive agiscono con scarso rispetto dei confini altrui, spesso oltrepassandoli nel tentativo di influenzare i comportamenti dell’altrǝ.

Suggerimenti su come comunicare in modo efficace
Ecco alcuni consigli per una comunicazione efficace:
- Concentratevi su un problema alla volta: potreste avere più problemi interconnessi da sollevare, ma cercate di concentrarvi sul superamento di uno alla volta.
- Trovate il momento giusto per aprire la conversazione, quando potete concentrarvi e dedicarvi ad essa.
- Siate direttɜ e assertivɜ: dite quello che pensate ed evitate i comportamenti passivi o aggressivi, come la vaghezza o le frecciatine. Se vi rispondono aggressivamente, alzate la voce.
- Chiedete e ascoltate – non date per scontato di sapere già cosa pensa l’altra persona, o di sapere perché si è comportata in un certo modo. Quando lɜ altrɜ esprimono il loro punto di vista, ascoltate per comprenderlo.
- Ammettete quando sbagliate – assumetevi la responsabilità delle vostre azioni e assicuratevi che l’altra persona faccia lo stesso.
- Cercate di usare affermazioni in prima persona (“io”) incentrate sui vostri sentimenti – ad esempio: Mi sento frustratǝ quando non rispondi ai miei messaggi per molte ore, invece di “Non rispondi mai ai miei messaggi”.
- Usate un tono, un linguaggio e delle parole rispettosi: prendetevi il tempo necessario per pensare alle parole da usare e al modo in cui volete esprimere i vostri sentimenti.
- Partite dal presupposto che l’altra persona non sta cercando di farvi del male e che vi volete bene – se avete dei dubbi in merito, dovete considerare che potreste trovarvi in una relazione malsana e agire di conseguenza. Consultate il modulo 3 per saperne di più sulle relazioni malsane e abusive.
Questi consigli sono rivolti sia a voi che alla persona con cui state comunicando. Se ritenete che non li stiano rispettando e non stiano tenendo una conversazione matura, allontanatevi e tornate a parlarne in un secondo momento.
Chiudere una relazione: gestire le rotture
Le persone chiudono le relazioni per molti motivi. I sentimenti, le priorità, gli obiettivi individuali, i bisogni possono cambiare nel corso del tempo e questo non è colpa di nessunǝ. Ma le relazioni possono anche diventare malsane o addirittura abusive (si veda il modulo 3 per saperne di più). Quando una relazione non va più bene, è importante trovare un modo per andare avanti e cambiare.

Consigli su come lasciarsi
Ecco alcuni consigli da seguire se volete rompere con qualcuno:
- Fidatevi del vostro istinto: se sentite qualcosa, vale la pena ascoltare.
- Cercate di capire che cosa vi fa sentire in quel modo – potete anche scriverlo per renderlo più chiaro a voi stessɜ, oppure parlarne con un*amicǝ. Se scegliete quest’ultima soluzione, ricordate che ogni decisione è vostra e che lɜ vostrɜ amicɜ non possono saperlo meglio di voi.
- Decidete come comunicare la vostra decisione: mettete in pratica ciò che direte, quando e dove (scegliete uno spazio pubblico in modo da potervi allontanare liberamente quando lo riterrete opportuno).
- Date all’altra persona una spiegazione e non sparite semplicemente: il ghosting non è mai una risposta! Ma ricordate che non è necessario spiegare le proprie ragioni più di una volta. Se l’altra persona vi fa pressioni per avere altri incontri per discutere della rottura, valutate molto attentamente se la conversazione aggiungerà nuove informazioni e approfondimenti o se è solo una scusa per trascinare la relazione.
In ogni caso, le rotture creano dolore nelle persone coinvolte. Potreste sentirvi arrabbiatɜ, tristi, ansiosɜ o smarritɜ, ma questi sentimenti alla fine passeranno e sarete in grado di andare avanti. Fidatevi di questo! Se siete la persona con cui un’altra persona sta rompendo, ricordate che è suo diritto scegliere e voi dovete accettare la sua decisione! Mentre state soffrendo, però, cercate di convalidare e accogliere i vostri sentimenti, ma anche di prendervi cura di voi stessɜ, della vostra salute fisica e mentale, facendo cose che vi piacciono e circondandovi di persone di cui vi fidate e con cui potete essere voi stessɜ.
Demistificare la diversità familiare
“La verità è che quando ho capito che ci sono relazioni diverse tra genitori e figlɜ, ho capito che tipo di relazione voglio avere con lɜ miɜ figlɜ”.
A molte persone la parola “famiglia” fa venire in mente un’immagine molto specifica di una madre, un padre e lɜ loro figlɜ che vivono nella stessa casa: la cosiddetta “famiglia nucleare“. Il termine deriva dal latino nux, che significa “noce” e si riferisce quindi al nucleo di qualcosa. Molte persone nella nostra società sono cresciute in famiglie nucleari e le fondano una volta diventate adulte. Ma questa è solo una delle tante opzioni. La realtà delle famiglie è molto più varia e diversificata.
Tendiamo ad associare il concetto di famiglia a relazioni di sangue, al matrimonio o a legami sessuali/romantici e a ruoli fissi (madre, padre, figlio, ecc.). Ma se guardiamo alla realtà che ci circonda possiamo vedere che molte famiglie superano questi confini. I ruoli familiari, infatti, spesso rinchiudono i sentimenti delle persone verso lɜ altrɜ e guardare oltre può forse far emergere una molteplicità di legami emotivi e lasciarli fluire. Le famiglie che si discostano dalla famiglia nucleare sono talvolta chiamate famiglie queer.
Cosa rende una famiglia queer?
- Una scelta affettiva – in una famiglia queer non tutti (o nessuno) dei membri condividono legami biologici e di sangue. Sono legatɜ in primo luogo dalla scelta di prendersi cura l’unǝ dell’altrǝ. Pertanto, il ruolo di ciascuna persona nella famiglia può sovrapporsi ai ruoli della famiglia tradizionale/nucleare, ma può anche essere più fluido. Questo non significa che i legami biologici e i ruoli tradizionali siano sempre assenti, ma solo che non sono dati per scontati.
- Responsabilità reciproca – i membri di una famiglia queer hanno responsabilità reciproche. Proprio come nelle famiglie nucleari, si sostengono a vicenda su questioni che includono la gestione del bilancio, la cura della salute reciproca, la condivisione della gestione domestica, le decisioni sull’educazione dellɜ figlɜ o dei membri più giovani della famiglia (se presenti) e molto altro ancora.
Perché una famiglia sia valorizzata come tale, ci sono alcune cose che non sono d’obbligo:
- Relazioni sessuali e/o sentimentali
- Legami di sangue e biologici
- Ruoli fissi e assenza di cambiamento
- Doveri esclusivi
Per esempio: un ruolo genitoriale può essere assunto da qualcunǝ che non ha legami di sangue con il bambino (come nelle coppie dello stesso sesso o quando c’è unǝ tutorǝ al posto di un genitore); o da unǝ nonnǝ; tre persone che non hanno una relazione sessuale o romantica possono condividere una casa e la gestione dell’ambiente domestico; due genitori possono non condividere un’unità abitativa; unǝ bambinǝ può prendere la maggior parte delle decisioni in famiglia; tre persone che hanno una relazione sessuale o romantica possono condividere la genitorialità dellɜ bambinɜ; e molti altri casi.
Guardate l’infografica per conoscere alcune possibili configurazioni familiari (naturalmente le possibilità sono infinite!):
Conflitti familiari
“Rispetto i miei genitori, sono molto grata a loro per molte cose, ma il nostro rapporto… beh, ci sono risentimenti fin dalla tenera età. A volte mi dicono che non mi è permesso fare qualcosa e io rispondo: “Puoi impedirmelo? E poi se una cosa è proibita è più divertente da fare. Se mi avessero parlato come farei ora con lɜ miɜ figlɜ… credo che non avrei iniziato a fare sesso”.
“Non ne ho parlato con i miei genitori: sembra che parlare con i propri genitori o con qualsiasi persona adulta di questi argomenti… poi si rischia di finire in qualche guaio in più!”.
“Durante una cena di famiglia, qualcunǝ fece un’osservazione su mia madre e io persi la testa. Non riuscivo a essere la ragazza gentile, sorridente e buona che avrei dovuto essere. In quel momento, mi sono chiesta perché dovevo rimanere così, educata, gentile… Voglio sentire il caos, la rabbia e ho il diritto di spiegarmi”.
Tutto ciò che serve in una famiglia è una relazione affettuosa, rispettosa e premurosa tra i membri della famiglia, ma tutte le famiglie sono composte da individui diversi con esigenze specifiche, storie personali, aspettative, punti di forza e debolezze. I conflitti e i disaccordi sono una parte inevitabile di qualsiasi relazione intima, comprese le relazioni familiari, e questo va benissimo, a patto che tutti i soggetti coinvolti siano attenti e rispettosi. Ad esempio, un conflitto può sorgere se uno dei due membri non viene ascoltato, se le sue esigenze non vengono soddisfatte o se i suoi confini vengono costantemente superati. Questo accade spesso anche perché i ruoli e gli stereotipi di genere non vengono problematizzati (lo vedremo in dettaglio nel Modulo 2 – Genere). Questa persona può sentirsi arrabbiata e non importante, ma questi sentimenti possono essere un indicatore che qualcosa può essere cambiato o migliorato, o che qualcosa non funziona o non agisce come dovrebbe. Comunicare chiaramente e accettare questi sentimenti può aiutare la famiglia a diventare più unita. Consultate la sezione sulle relazioni sane e malsane per trovare alcuni suggerimenti e spunti.
Una delle aree di conflitto più comuni è quella tra i genitori che tentano di proteggere lɜ figlɜ e lɜ figlɜ che cercano di esplorare e vedere cosa sia il mondo esterno. Un esempio comune è rappresentato dalle relazioni sessuali o sentimentali: lɜ giovani vogliono esplorare e provare in prima persona come possono essere queste esperienze, mentre i genitori spesso vogliono fare tutto il possibile per proteggerlɜ dal male. Queste due forze possono a volte scontrarsi l’una con l’altra, scatenando un conflitto. In situazioni come queste è sempre bene tornare alle basi e utilizzare le proprie capacità di comunicazione, cercando di cooperare e di trovare insieme delle soluzioni.

Suggerimenti per gestire i conflitti in famiglia
Ecco alcuni consigli da seguire per gestire i conflitti in famiglia:
- Concentrarsi su un problema alla volta
- Siate onestɜ: raccontate come vi fa sentire il loro comportamento.
- Siate assertivɜ: affrontate la conversazione con un obiettivo chiaro e proponete una o più soluzioni che vadano bene per voi.
- Cercate di mantenere la calma e di condurre una conversazione matura: è normale sentirsi nervosɜ e tendere a perdere le staffe, ma le conversazioni sono più efficaci se non ci sono urla o grida, quindi fate del vostro meglio!
- Riconoscete il loro punto di vista: ricordate che hanno dei sentimenti e delle ragioni per pensarla così. Non dovete essere d’accordo, ma è importante che si sentano consideratɜ.
- Chiedete loro di fornirvi le informazioni che pensano dobbiate avere per gestire quella particolare situazione. Ad esempio, se vi impediscono di uscire con unǝ partner, chiedete loro di insegnarvi le misure di prevenzione in modo che possano fidarsi del vostro comportamento.
Sappiamo che in alcune famiglie non è sempre possibile risolvere i problemi attraverso il confronto, oppure che non ci si sente a proprio agio ad aprire la conversazione. Se questo è il caso:
- Pensate ad altre persone vicine su cui potete fare affidamento: lɜ vostrɜ amicɜ, altri parenti, qualcunǝ che vi ha dato una sensazione di fiducia.
- Trovate un’attività che vi faccia sentire bene e in cui possiate esprimervi: musica, arte, sport, es
- cursioni, ecc.
- Pianificate le prossime mosse: a volte sedersi con se stessɜ e cercare di costruire un piano d’azione con cui ci si sente a proprio agio può alleviare lo stress.
- Cercate un aiuto esterno: rivolgetevi a unǝ professionista, come unǝ psicologǝ o unǝ terapeuta. Potrebbero essere presenti nella vostra scuola, nel consultorio familiare locale o potete trovare unǝ professionista privatǝ online.
Bibliografia
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Brannon, L. (2011). Gender: Psychological Perspectives, Sixth Edition (6th ed.). Psychology Press. Last retrieved 3 December 2023 from: https://doi.org/10.4324/9781315664118
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